L’ arrivo della stagione fredda annuncia il ritorno sulle nostre tavole di un agrume molto profumato, dal colore arancione intenso e dalle numerose proprietà benefiche per la salute: il mandarino. Con il termine mandarino si fa riferimento sia all’albero che al suo frutto.
L’albero del mandarino, il cui nome scientifico è Citrus reticulata, appartiene alla famiglia delle Rutaceae. Originario della Cina, deve il suo nome alle massime autorità imperiali cinesi, conosciute come “i mandarini”, rappresentanti dell’imperatore.
Nei primi anni dell’800 l’albero del mandarino fu introdotto in Inghilterra, in America e in Italia, dove la sua diffusione in Sicilia e nelle aree del mediterraneo si deve all’Orto botanico di Palermo. Il mandarino inteso come frutto, insieme al cedro e al pomelo, è uno dei tre agrumi “originali”, da cui per ibridazione e innesti derivano le diverse specie di agrumi che oggi conosciamo.
Lo sapevi che…
Ci sono tantissimi tipi di mandarini! King, avana, cleopatra, tangerino, kumquat, per citarne alcuni, ciascuno con caratteristiche diverse relative alla buccia, numero di semi, colore, sapore e profilo nutrizionale.
Il mandarino tardivo di Ciaculli deve il suo nome alla frazione di Palermo, appunto Ciaculli, in cui viene coltivato. La sua maturazione avviene nel mese di marzo, da qui il termine “tardivo”. Questa varietà, presidio Slow Food, si caratterizza per la buccia molto sottile, il colore arancione intenso e il tenore zuccherino elevato.
Cosa contiene il mandarino: proprietà e benefici
Il mandarino è particolarmente ricco di acqua (81,4/ 100 g) ed è poco calorico (76 Kcal/100 g).
Tra i macronutrienti prevalgono i carboidrati semplici (17,6 g di zuccheri semplici/ 100 g), oltre a contenere una discreta quantità di fibre (1,7 g/100 g).
Tra i sali minerali e le vitamine spiccano il potassio, i folati e il beta-carotene.
Una porzione di mandarini, che corrisponde a 150 g circa, contiene ben 63 mg di vitamina C, riuscendo a soddisfare oltre il 50% dei livelli di assunzione raccomandati per la popolazione, pari a 105 mg nell'uomo adulto e 85 mg nella donna.
La vitamina C ha una potente azione antiossidante, per questo viene definita “scavenger”, ossia “spazzino”, dei ROS (specie reattive dell’ossigeno), che causano stress ossidativo, con conseguente danno a carico delle cellule e dei tessuti del nostro organismo.
Inoltre, questa preziosa vitamina supporta le difese immunitarie, favorisce l’assorbimento del ferro e del cromo a livello intestinale, ed è implicata nella sintesi del collagene, proteina fondamentale per la salute di pelle, ossa e cartilagini, riuscendo quindi a contrastare i segni dell’invecchiamento.
Un’altra componente preziosa di questi agrumi, spesso scartata, dalle innumerevoli proprietà benefiche per la salute è l’albedo, (dal latino “albus” cioè bianco), nonché la parte bianca che si frappone tra la buccia e la polpa. L’albedo è ricco di vitamina C e di bioflavonoidi tra cui l’esperidina, presente anche nella buccia, che ha la funzione di regolare la circolazione venosa e rinforzare le pareti dei capillari, oltre a svolgere un'azione antinfiammatoria e antivirale. La sua assunzione regolare è utile nella prevenzione delle malattie respiratorie. L’albedo è ricchissimo di fibre ed è un valido alleato per la salute intestinale, insieme ai livelli di glucosio e colesterolo nel sangue.
I mandarini rappresentano una sana e gustosa merenda, insieme ai semi oleaginosi o come ingrediente di un buon centrifugato drenante a base di mandarini freschi, finocchi, radice fresca di zenzero e gambo di sedano.
Usi e consumi dei mandarini: le ricette del riciclo
Dei mandarini non si butta via niente.
Dalle bucce, tramite spremitura a freddo, si ottiene un olio essenziale di mandarino dalle proprietà cosmetiche calmanti e rilassanti, utile ad alleviare le tensioni muscolari ed addominali, favorisce il drenaggio dei liquidi ed è noto anche per il supporto dell’apparato digerente. La presenza del limonene e del geraniolo lo rendono ideale per il trattamento delle pelli grasse e acneiche.
Attraverso l’impiego di un essiccatore o di un termosifone è possibile essiccare le bucce del mandarino ed ottenere una polvere profumata ideale per aromatizzare piatti dolci e salati o per impreziosire infusi e tisane. Chiaramente è fondamentale che la buccia non sia trattata.
Dott.ssa Anastasia Fermo, biologa nutrizionista