Avere una buona mobilità delle anche è fondamentale sia perché si tratta di una delle articolazioni più grandi del corpo, sia per la sua importanza psicosomatica. L’articolazione dell’anca ci permette di camminare, saltare o correre e compiere tutti i movimenti degli arti inferiori, come per esempio salire in macchina, piegarci a raccogliere qualcosa, stare comodamente seduti a gambe incrociate.
Inoltre, sopporta e scarica il peso del corpo sia quando siamo in movimento, sia quando siamo seduti, rimanendo
in funzione almeno 16 ore al giorno. Per questo motivo è maggiormente esposta a usura rispetto ad altre articolazioni.
Come migliorare la mobilità delle anche con lo yoga a casa: Consigli pratici
Per il suo benessere e per prevenire o alleviare la rigidità articolare,
lo yoga e la mobilità delle anche rappresentano un binomio perfetto. Fare movimento sano, mantenere una buona postura e sviluppare una muscolatura tonica sono fondamentali, e lo yoga può aiutarti moltissimo in questo! Come se non bastasse, la
mobilità delle anche è essenziale per evitare stress e possibili infortuni a ginocchia, caviglie o al tratto lombo-sacrale del rachide.
Grazie allo yoga, con movimenti e respirazioni corretti e consapevoli, possiamo
sciogliere le tensioni e le rigidità fisiche ed emotive. Questo include un lavoro profondo sullo
psoas, unico muscolo a connettere la colonna vertebrale alle gambe. Lo psoas è la sede degli istinti primari e delle funzioni vitali. Reagisce involontariamente tutte le volte che siamo sotto stress o in una situazione di paura, contraendosi.Tuttavia, questo crea tensioni fisiche e difficoltà di rilassamento muscolare, mantenendoci in uno stato costante di stress.
Prova questa sequenza di
esercizi di yoga per la mobilità delle anche a casa o, in base al tuo tempo, esegui quelli che ti risultano più ostici ogni giorno. Respirando consapevolmente, potrai ottenere grandissimi
benefici per il corpo e la mente.
Controindicazioni: Non eseguire le torsioni in caso di gravidanza e non portare la testa in basso in caso di glaucoma al fondo dell’occhio.