La pitaya, anche detta “frutto del drago”, è un frutto tropicale originario del Centro e Sud America ed è prodotto dai cactus della famiglia Cactacaea, anche chiamato cactus “Drago”.
È un frutto esotico molto particolare, dai colori accesi e dalle dimensioni variabili. La pitaya può pesare dai 150g ai 600g, ha una forma allungata o ovale, con una buccia che varia dal rosa al rosso intenso o anche giallo e una polpa che va dal violaceo al bianco con una consistenza cremosa e con dentro tantissimi semini commestibili che ricordano un po’ quelli del kiwi. La pitaya ha un sapore molto gradevole, dolce e rinfrescante.
Le proprietà nutrizionali della pitaya
Questo frutto esotico inizia a diffondersi anche da noi, proprio grazie alle sue innumerevoli proprietà: un frutto buono che fa bene alla salute. La pitaya è, infatti, un concentrato di vitamine, minerali, e fibre. L’apporto calorico di questo frutto non è molto elevato se consumato fresco, circa 60kcal/100g (derivanti soprattutto dal fruttosio presente, mentre proteine e grassi sono irrilevanti), ma si innalza notevolmente se consumato disidratato, arrivando addirittura a 270kcal/100g.
Dal punto di vista nutrizionale è da considerarsi un vero integratore naturale, soprattutto per la ricchezza in vitamina C che protegge il nostro corpo, stimola la produzione del collagene, mantenendo la pelle giovane e ci tutela dai radicali liberi.
Frutto del drago: caratteristiche e benefici
Si tratta di un frutto con forti capacità antiossidanti ed anti-age. Infatti, oltre alla vitamina C, è ricchissimo di betalaine, pigmenti naturali che donano colore ai fiori e si frutti, che hanno un notevole potere antiossidante e un’elevata capacità di rimozione dei radicali liberi, dai quali hanno origine molte patologie.
È, inoltre, ricco di sali minerali, in particolare Calcio e Sodio e, in minor parte, di Selenio, Zinco e Magnesio.
I benefici di questo frutto derivano anche dall’alto contenuto di fibre che regolano la glicemia, favoriscono la funzionalità dell’intestino e abbassano il colesterolo cattivo, proteggendo il nostro cuore.
Il frutto del drago fa bene anche al fegato grazie alle phytoalbumine che aiutano nella purificazione e disintossicazione di sangue e fegato perché aumentano l’escrezione di tossine e di metalli pesanti dal corpo, prevenendo la formazione di cellule tumorali.
Come integrare la pitaya nella nostra dieta
Il consumo della pitaya è ovviamente sconsigliato in presenza di un’allergia al frutto o a chi soffre di colite, a causa dell’alto contenuto di fibre. Pur essendo un frutto molto zuccherino, può essere mangiato anche da chi soffre di diabete, ovviamente senza esagerare nelle quantità ed evitando di mangiarlo da solo, ma sempre con un po’ di yogurt o di frutta secca.
Questo frutto può essere consumato come un kiwi, tagliandolo a metà e mangiandolo con un cucchiaino o utilizzandolo in buonissime ricette soprattutto a colazione, dove ci darà la giusta energia.
Ottimo è il Chia Pudding con pitaya e scaglie di cocco. Come si fa? Semplice: lavare la frutta e tagliarla a pezzetti o addirittura frullarla. Unire un cucchiaio di semi di chia a 100ml latte vegetale o ad uno yogurt bianco. Versare lo yogurt o il latte in un bicchiere, far riposare qualche minuto e ricoprire con la frutta frullata, le scaglie di cocco e gustare!
Dott.ssa Chiara Glicerina