Benessere

Frutto della passione: alleato della pelle e dell’intestino

Frutto della passione: alleato della pelle e dell’intestino
Il frutto della passione, noto anche come passion fruit, è il frutto esotico dalla forma ovale della Passiflora, una pianta rampicante nativa del Brasile, appartenente alla famiglia delle  Passifloraceae.
 
Sono state catalogate oltre 500 specie di Passiflora ma tra le più note vi è la
Passiflora edulis, da cui appunto deriva la varietà di frutto dalla buccia viola-blu che maggiormente conosciamo.
 
Perché si chiama frutto della passione? Il nome "frutto della passione” non è da attribuire a delle proprietà afrodisiache, come molti erroneamente credono, ma deriva dal latino “passio” che sta per “passione” e “flos” che significa “fiore”. Intorno al 1600, dei missionari Gesuiti ritrovano nel fiore di questo frutto alcuni elementi che ricordano la crocifissione di Gesù Cristo, con la corolla che simboleggia la corona di spine, i petali e i sepali che rappresenterebbero i dieci apostoli, rievocando la passione di Cristo, da cui ne deriva l’appellativo.
 
I principali Paesi produttori sono il Brasile, la Colombia, il Venezuela, il Perù e l’Africa, anche se da diversi anni la coltivazione del passion fruit ha preso piede in diverse regioni del nostro Paese quali la Sicilia, la Calabria e la Campania

 

Quali sono i frutti della passione? Le varietà più frequenti

 
Tra le principali varietà di frutto della passione con caratteristiche visive e di gusto differenti vi sono:
 
  • La maracujà viola (Passiflora edulis), questa è la varietà più conosciuta, è un frutto che presenta una buccia sottile e rugosa di colore viola scuro, la polpa è di colore giallo-arancio e ha un sapore dolce con note acidule. La polpa è molto succosa, contiene numerosi semi commestibili ed è impiegata per la produzione di confetture e dolci.
  • La varietà maracujà gialla (Passiflora edulis flavicarpa) presenta sia la polpa che la buccia gialle ed ha un sapore molto dolce. Ha una dimensione maggiore rispetto alla varietà viola, la polpa è leggermente più densa. Questo frutto è impiegato per la produzione di sciroppi e succhi.
 

A cosa fa bene il frutto della passione: proprietà e benefici

 
Il passion fruit è poco calorico e presenta un modesto quantitativo di acqua (72,3 g/100 g); è inoltre ricco di carboidrati perlopiù sotto forma di zuccheri semplici, quali glucosio e fruttosio.
 
La quantità di proteine e grassi è trascurabile, mentre risulta importante la quota di fibre presenti (10,4 g/100 g).
Quest’ultima migliora la mobilità gastro intestinale, contrasta la stipsi, favorisce il senso di sazietà e modula l’ingresso degli zuccheri nel sangue prevenendo i picchi glicemici; inoltre regola la funzionalità del microbiota intestinale.
 
Questo frutto è un concentrato prezioso di antiossidanti, quali la vitamina C, la vitamina A e i composti fenolici, vantando proprietà antiossidanti, antimicrobiche e antinfiammatorie che vediamo di seguito nel dettaglio:
 
  • La vitamina c ricopre un ruolo importante nel supporto del sistema immunitario, favorisce l’assorbimento del ferro e del cromo a livello intestinale e promuove la cicatrizzazione delle ferite.
  • La vitamina A supporta la risposta immunitaria, contrastando insieme alla vitamina C l’azione dei radicali liberi, prevenendo l’invecchiamento precoce. Questa vitamina è inoltre fondamentale per la salute degli occhi ed il mantenimento dell’integrità di pelle e mucose.
  • Il potassio è il minerale presente nel frutto della passione, svolge un ruolo importante nella regolazione dei liquidi intra ed extra cellulari contribuendo al mantenimento della pressione arteriosa nei range ottimali, inoltre partecipa alla contrazione muscolare, compresa quella del muscolo cardiaco. Alcuni sintomi legati alla carenza di potassio sono: crampi muscolari, battito cardiaco irregolare, stipsi e spossatezza.
  • I composti fenolici presenti nel frutto della passione come gli antociani, pigmenti che conferiscono il caratteristico colore violaceo, possiedono proprietà antiossidanti che hanno la funzione di rallentare l’invecchiamento cellulare, proteggendo le cellule dal danno ossidativo causato dai radicali liberi, svolgono inoltre un’azione antitumorale, immunostimolante, cardioprotettiva, favorendo anche una riduzione del rischio di malattie croniche.


frutto della passione valori nutrizionali
(Fonte: Banca dati USDA)

 
Controindicazioni: il consumo del passion fruit è da evitare o limitare in caso di diverticolite per via della presenza di numerosi semi contenuti all’interno della polpa e di allergia al lattice. Inoltre, un consumo eccessivo potrebbe avere un effetto lassativo.

 

Momenti ideali di consumo e abbinamenti del passion fruit

 
Il passion fruit può essere consumato tal quale ma si presta anche alla realizzazione di piatti sia dolci che salati. Il suo consumo è ideale in associazione ad una quota di proteine o ad una fonte di grassi, che bilanciano gli zuccheri presenti, evitando un rapido aumento della glicemia.
 
Di seguito alcuni esempi pratici:
 
  • 2 passion fruit + 1 yogurt greco intero senza zuccheri aggiunti (proteina)
  • 2 passion fruit + 10 g cioccolato fondente > 75% oppure 10 mandorle o nocciole (grassi)
  • 2 passion fruit + 10 g cocco essiccato oppure 30-40 g cocco fresco (grassi)
 
Nelle preparazioni è ideale come ingrediente per guarnire le cheesecake o per rendere esotici i piatti salati a base di carne o pesce.

 

Lo sapevi che il frutto della passione è un calmante?

 
Per diversi secoli le popolazioni degli Aztechi e degli Incas hanno consumato il frutto della passione sfruttando le proprietà calmanti e rilassanti.
 
La Passiflora incarnata (Passiflora violacea) veniva utilizzata già durante la Prima guerra mondiale per scopi medicinali, grazie alle proprietà ansiolitiche, sedative, tranquillanti e calmanti dovute alla presenza di alcaloidi e flavonoidi che favoriscono il sonno ed il rilassamento.
Oggi viene Impiegata anche per la risoluzione di alcune condizioni gastrointestinali e per alleviare i sintomi della sindrome premestruale e della menopausa


Dott.ssa Anastasia Fermo, biologa nutrizionista

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