Un proverbio recita “se il contadino sapesse il valore del sedano, allora ne riempirebbe tutto il giardino” perché il sedano fin dalle antichità è riconosciuto come pianta medicinale dalle innumerevoli proprietà. Gli antichi Greci gli attribuivano un potere afrodisiaco e nel Medioevo veniva utilizzato come panacea per tutti i mali e in particolare come anti-depressivo.
Il sedano è una specie erbacea della famiglia delle Apiaceae, originario della zona mediterranea, predilige i climi temperati e viene raccolto tra maggio e dicembre. Ne esistono diverse varietà, le più importanti sono:
- sedano rapa – di cui si utilizza la grossa radice, sia cruda che cotta
- sedano dulce – dalla radice sottile, di cui si utilizzano le coste.
- sedano da taglio – di cui si utilizzano le foglie, dal sapore intenso.
In Italia esistono diverse selezioni locali di sedano e tra queste ricordiamo: il
Sedano nero di Trevi (presìdio Slow Food) e il
Sedano Bianco di Sperlonga (IGP).
Come già detto prima il sedano vanta un gran numero di benefici già intuiti nell’antichità e dal punto di vista nutrizionale è un ortaggio dal
bassissimo contenuto calorico e dal forte effetto
diuretico: solo 20kcal su 100g ed è costituito per il 90% da acqua ed è per questo che i nutrizionisti ne consigliano il largo consumo durante una dieta ipocalorica, anche come snack per tamponare i vari attacchi di fame.
Inoltre è ricco di Vitamina A, Vitamina C ed E e di sali minerali: ferro, manganese e potassio.
Nel sedano è presente l’
apigenina, un flavone dalle
proprietà calmanti (infatti lo ritroviamo anche nella camomilla) che aiuta a prevenire disturbi gastrici, bruciori di stomaco e crampi addominali.
Il sedano per l’alto contenuto in fibre è un alleato contro il colesterolo e per il contenuto in potassio contro l’ipertensione arteriosa.
A livello domestico veniva molto spesso usato come impacco per
cicatrizzare le ferite.
Tuttavia in presenza di colon irritabile, soprattutto durante la fase acuta, sarebbe meglio non consumarlo in elevate quantità, perché la fibra presente, fermentando, potrebbe peggiorarne la patologia.
Il sedano può, inoltre, causare
reazioni allergiche, poiché contiene una buona quantità di proteine allergizzanti Api g 1, Api g 4 e Api g5. Queste proteine fanno sì che il sedano possa essere causa di allergie alimentari di grave entità. In questo caso è da escludere totalmente il sedano dalla nostra alimentazione e fare attenzione al consumo di brodi e minestre pronte, prodotti surgelati, salse e condimenti, miscele di spezie che potrebbero contenerlo.
In cucina il sedano è uno degli ingredienti più utilizzati: è l’ingrediente principale nel soffritto insieme a cipolla e carota, può essere consumato crudo in insalate o nel pinzimonio, nei centrifugati dissetanti e diuretici, nelle zuppe calde o nei risotti.
In presenza di allergie, si consiglia di sostituire il sedano con il gambo del finocchio che sarà in grado di dare un aroma molto simile ai nostri piatti.
Un particolare e sfizioso utilizzo del sedano è come sostituto del sale: mai sentito parlare del “
Sale di sedano”? Si ottiene essiccando il sedano e può sostituire totalmente o parzialmente il comune sale da cucina ed è perfetto nelle diete iposodiche, per chi soffre di pressione alta o per chi vuole contrastare la ritenzione idrica.
Dott.ssa Chiara Glicerina